STIPENDI: addio al contante e obbligo di tracciabilità

Pagamento stipendio solo con bonifico: sarà vietato pagare le retribuzioni dei lavoratori in contanti, a disporlo è la Legge n. 1041 promossa dall’On. Di Salvo, approvata dalla Camera. Ecco le novità in materia di pagamenti tracciabili relativi alle buste paga dei dipendenti. 

Di cosa si tratta?

Occorre innanzitutto precisare che la norma non è ancora in vigore, poiché si attende l’esame della Commissione Bilancio al Senato, ma nel caso in cui dovesse essere approvata senza modifiche, vi saranno importanti modifiche per tutti i datori di lavoro titolari di Partita IVA. Viene infatti introdotto il divieto di pagamento degli stipendi in contanti al fine di evitare la cattiva pratica di false buste paga e minacce di licenziamento. La legge, con il termine “contanti”, identifica anche gli assegni (tranne quelli circolari) poiché non vi è la prova del pagamento al momento della consegna.

Cosa cambia per i datori di lavoro?

Il pagamento delle retribuzioni dovrà avvenire esclusivamente mediante mezzi tracciabili e la firma della busta paga non costituirà più prova dell’avvenuto pagamento degli stipendi. È questo il fulcro della legge n. 1041 a firma dell’On. Titti Di Salvo che la Camera ha approvato il 15 novembre 2017. La nuova normativa attende ora l’approvazione definitiva al Senato prima della sua entrata in vigore. In particolare la retribuzione ai lavoratori (e ogni anticipo di essa) può essere corrisposta dal datore di lavoro solo attraverso un istituto bancario o un ufficio postale con uno dei seguenti mezzi:

  • accredito diretto sul conto corrente del lavoratore;
  • pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale;
  • emissione di un assegno da parte dell’istituto bancario o dell’ufficio postale (assegno circolare) consegnato direttamente al lavoratore.

Dal momento dell’entrata in vigore delle nuove regole il pagamento dello stipendio in favore di qualsiasi tipologia di lavoratore assunto come dipendente o collaboratore non potrà più avvenire a mezzo di assegni o contanti.

Cosa accade ai lavoratori domestici ?

Le nuove norme prevedono alcune esclusioni: saranno esonerati dall’obbligo di pagare lo stipendio con metodi tracciabili i datori di lavoro non titolari di partita Iva, i rapporti di lavoro domestico e quelli che rientrano nella sfera applicativa dei contratti collettivi nazionali per gli addetti a servizi familiari e domestici (colf, badanti, baby sitter).

Quali sono le sanzioni in caso pagamento in contanti?

Pesanti sanzioni per i datori di lavoro che non rispetteranno la nuova legge. Nel caso di pagamento dello stipendio in contanti e non tramite metodi tracciabili, il datore di lavoro o committente sarà sottoposto a sanzione amministrativa pecuniaria:

  • da 5.000 euro a 50.000 euro, in caso di violazione dell’obbligo di provvedere al pagamento della retribuzione attraverso un istituto bancario o un ufficio postale attraverso uno dei mezzi indicati;
  • pari a 500 euro, in caso di violazione dell’obbligo di comunicazione al centro per l’impiego competente per territorio degli estremi dell’istituto bancario o dell’ufficio postale.

Attendiamo ora di conoscere l’esito dell’esame al Senato per la conclusione dell’iter legislativo, anche per capire se ci saranno modifiche al testo normativo e la tempistica per permettere i datori di lavoro di adeguarsi.

 

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