I Call Center chiamano a casa? Ecco i modi per tutelarci

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Da un po’ di anni a questa parte ci troviamo quotidianamente e ripetutamente “bombardati” dalle chiamate da parte di compagnie telefoniche, di energia elettrica, di fornitura di acqua, gas, riscaldamento e, in generale, di fornitura di servizi. Ma, oltre all’insistenza con cui siamo contattati, anche nelle fasce orarie più “delicate”, l’aspetto importante è la modalità con cui vengono adescati i potenziali clienti.

QUAL E’ LA PROCEDURA CORRETTA?

– Innanzitutto, prima della conclusione di qualsiasi contratto a distanza, cioè al telefono, l’operatore deve comunicare, all’inizio di ogni conversazione, il nominativo della società per conto della quale avviene il contatto telefonico, lo scopo della telefonata e il proprio nome e cognome. Al termine della conversazione, l’addetto deve ripetere queste informazioni. La conversazione può essere registrata, ma solo se chi risponde al telefono è d’accordo, e, in ogni caso, si deve essere avvertiti di questa possibilità. Ma, anche se la conversazione è registrata e c’è il consenso al servizio, questo non può partire finché non c’è un contratto scritto.

Prima o, al massimo, al momento in cui attivano la nuova linea elettrica o telefonica, o qualsiasi altro servizio, infatti, il cliente deve ricevere un apposito modulo di conferma del contratto, che dovrà essere firmato dallo stesso. Tale modulo deve contenere non solo i dettagli dell’offerta, ma anche le modalità per recedere dal contratto, quindi per “tornare indietro” e ripensarci.

Con riferimento alla fornitura di servizi (es. fornitura del servizio telefonico o di energia elettrica) mediante contratti a distanza, la registrazione della telefonata NON PUO’ MAI SOSTITUIRE LA FIRMA DEL CONTRATTO CARTACEO CHE DEVE ESSERE OBBLIGATORIAMENTE INVIATO AL CLIENTE, anche se gli operatori vi chiederanno (fraudolentemente) di prestare il consenso per sostituire la registrazione alla firma come modalità di conclusione del contratto.

Il diritto di recesso, vale a dire di ripensamento sull’accettazione del contratto che vi hanno proposto, può essere esercitato entro 14 giorni da quando avete ricevuto la telefonata nel caso in cui VI SIANO STATE FORNITE TUTTE LE INFORMAZIONI SUL CONTRATTO;

– se, invece, l’informativa è stata carente, il diritto di ripensamento si estende a 12 mesi.

Pertanto, i modi per tutelarvi sono molteplici:

  1. qualora contattati telefonicamente, riattaccate la chiamata senza dilungarvi, se la proposta non vi interessa;

  2. se siete interessati al prodotto commerciale che vi viene proposto, non date il vostro consenso alla registrazione della chiamata per stipulare del contratto, al posto della classica firma del modulo cartaceo, richiedete invece che il contratto vi venga inviato a casa in modo da poterlo controllare con cura;

  3. se chi risponde al telefono non è l’intestatario del contatore elettrico, della linea telefonica o di altro servizio proposto, non date il vostro consenso a stipulare il contratto che vi stanno proponendo al posto dell’intestatario stesso, perché non siete voi i destinatari della proposta contrattuale.

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